Descrizione
Lo stagno è un elemento chimico nella tavola periodica che ha simbolo Sn e numero atomico 50. Questo metallo di post-transizione argenteo e malleabile, che non si ossida facilmente all’aria e resiste alla corrosione, si usa in molte leghe e per ricoprire altri metalli più vulnerabili alla corrosione. Lo stagno si ottiene soprattutto dalla cassiterite (un minerale in cui è presente sotto forma di ossido) e dalla stannite.
Lo stagno è un metallo malleabile e poco duttile bianco argenteo, con una struttura cristallina particolare che provoca uno stridio caratteristico quando una barra di stagno viene piegata (il rumore è causato dalla rottura dei cristalli): se riscaldato, perde la sua duttilità e diventa fragile. Questo metallo resiste alla corrosione da acqua marina, da acqua distillata e da acqua potabile, ma può essere attaccato da acidi forti, da alcali e da sali acidi. Lo stagno agisce da catalizzatore in presenza di ossigeno disciolto nell’acqua, che accelera l’attacco chimico
Lo stagno si lega facilmente col ferro ed è stato usato in passato per rivestire piombo, zinco e acciaio per impedirne la corrosione. I contenitori, lattine e scatolette, in banda stagnata (lamierino di acciaio stagnato) sono tuttora largamente usati per conservare i cibi, un uso che copre gran parte del mercato mondiale dello stagno metallico. Le verghe per saldatura possono essere semitonde e dalla lunghezza di 400 mm e dalla larghezza variabile da 8 a 10 mm.
I punti di fusione per la saldatura variano a seconda della percentuale a favore di un elemento o dell’altro, da 160 °C a 210 °C.
IMPIEGHI: su basi di Rame – Ottone – Zinco – industria in genere – termoidraulica – elettricità – radiatori in genere – vetrerie – telefonia.
Stato della materia | solido |
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Punto di fusione | 505,08 K (231,93 °C) |
Punto di ebollizione | 2 875 K (2 602 °C) |
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